Rimandato all'11 o 12 agosto il verdetto del processo contro l'attivista birmana Aung San Suu Kyi, atteso per il 31 luglio. A rederlo noto, un responsabile birmano.
L'accusa per il premio Nobel per la pace è di violazione degli arresti domiciliari.
I giudici dichiarano di dover riesaminare il fascicolo, prima di poter procedere con la sentenza definitiva. Ad affermarlo, un diplomatico che ha assistito alla breve udienza di venerdì nel tribunale della prigione d'Insein.
La sicurezza era stata rafforzata intorno al carcere nel quale Aung San Suu Kyi è stata rinchiusa dal 14 maggio scorso.
La leader dell'opposizione birmana rischia fino a 5 anni di carcere: è colpevole di aver ospitato un mormone americano, che, in circostanze ancora da chiarire, era riuscito a raggiungere a nuoto la villa nella quale è costretta da anni a un duro regime di arresti domiciliari.
L'accusa per il premio Nobel per la pace è di violazione degli arresti domiciliari.
I giudici dichiarano di dover riesaminare il fascicolo, prima di poter procedere con la sentenza definitiva. Ad affermarlo, un diplomatico che ha assistito alla breve udienza di venerdì nel tribunale della prigione d'Insein.
La sicurezza era stata rafforzata intorno al carcere nel quale Aung San Suu Kyi è stata rinchiusa dal 14 maggio scorso.
La leader dell'opposizione birmana rischia fino a 5 anni di carcere: è colpevole di aver ospitato un mormone americano, che, in circostanze ancora da chiarire, era riuscito a raggiungere a nuoto la villa nella quale è costretta da anni a un duro regime di arresti domiciliari.