venerdì 31 luglio 2009

Verdetto rinviato per Aung San Suu Kyi


Rimandato all'11 o 12 agosto il verdetto del processo contro l'attivista birmana Aung San Suu Kyi, atteso per il 31 luglio. A rederlo noto, un responsabile birmano.

L'accusa per il premio Nobel per la pace è di violazione degli arresti domiciliari.
I giudici dichiarano di dover riesaminare il fascicolo, prima di poter procedere con la sentenza definitiva. Ad affermarlo, un diplomatico che ha assistito alla breve udienza di venerdì nel tribunale della prigione d'Insein.
La sicurezza era stata rafforzata intorno al carcere nel quale Aung San Suu Kyi è stata rinchiusa dal 14 maggio scorso.

La leader dell'opposizione birmana rischia fino a 5 anni di carcere: è colpevole di aver ospitato un mormone americano, che, in circostanze ancora da chiarire, era riuscito a raggiungere a nuoto la villa nella quale è costretta da anni a un duro regime di arresti domiciliari.

giovedì 30 luglio 2009

Piccoli Kamikaze crescono. Liberati in Pakistan bambini soldato.




Centinaia di ragazzini rapiti dai talebani e addestrati per diventare kamikaze. L'allarme lo lanciano le forze di sicurezza pakistane, dopo aver liberato un gruppo di bambini soldato nella North West Frontier Province.

Il corso per "aspiranti attentatori suicidi" comprendeva il lavaggio del cervello e un ferreo addestramento militare. Tuttavia, il tenente Nadeem Ahmed, a capo di un gruppo speciale al quale è stato affidato il compito di gestire il ritorno degli sfollati nella valle di Swat e nelle zone circostanti, dichiara che i bambini sembrano ben disponibili a tornare alla loro vita di sempre.

Si stima che i bambini rapiti siano tra i 300 e i 400, ma potrebbero essere molti di più: per questo le autorità fanno appello ai genitori, affinchè denuncino i casi di scomparsa da casa di cui siano a conoscenza.

I bambini liberati hanno un'età compresa tra i sei e i quindici anni: sono stati plagiati in nome dell'Islam,e si dichiarano pronti a sacrificarsi nella lotta contro gli infedeli. Sarebbero addirittura disposti a ordire attentati contro i loro genitori, nel caso questi tentino di ostacolare il progetto divino al quale credono di appartenere.

Gli sventati kamikaze in erba si trovano ora in centri di riabilitazione, in attesa di essere reinseriti in contesti familiari.
Anche le autorità religiose si dicono preoccupate dal fenomeno: quello dei rapimenti e dell'arruolamento dei bambini in gruppi dediti al fanatismo religioso è uno dei massimi problemi che il Pakistan deve affrontare.


Vuoi saperne di più sui bambini soldato? Leggi il post, o guarda la mappa.

Quando l'eredità pesa. Il caso degli ordigni inesplosi in Sudan


Sono passati quattro anni dagli accordi che hanno messo fine al conflitto tra il Nord e il Sud del Sudan, ma i ricordi della guerra sono ancora vivi e tangibili. Numerosi ordigni bellici, inesplosi, minacciano ancora il territorio.

La guerra, insomma, non smette di farsi sentire, non si allontana dalla memoria dei sudanesi. Seppure sia passato molto tempo dalla fine dei combattimenti, le vecchie armi continuano a far paura: munizioni, granate, mine, bombe, missili non ancora esplosi sono ben nascosti nel vecchio teatro del conflitto.

Spesso si trovano ben celati sotto terra, mettendo in grave pericolo la popolazione, specialmente i più piccoli, che non sanno che quegli oggetti di metallo luccicante sono pericolose armi, e che quello che sembra un innocuo gioco potrebbe costargli caro.

Ad aggravare la situazione, ci si mette anche la stagione delle piogge: le abbondanti precipitazioni fanno riafforare in superficie i pericolosi odigni.

Le organizzazioni umanitarie internazionali, oltre a fornire supporto medico ai sudanesi rimasti feriti negli sfortunati incontri con le armi inesplose, si preoccupano di sensibilizzare i governi occidentali sulla necessità di compiere operazioni di bonifica e sminamento del territorio.

Inoltre appaiono necessarie opere di sensibilizzazione rivolte alla popolazione civile, bambini in testa, affichè la guerra non si trasformi in un'ipoteca perenne sul loro futuro.