venerdì 10 aprile 2009

L'infazia rubata: il dramma dei bambini soldato




300.000 bambini soldato in tutto il mondo (ma è solo una stima per difetto pubblicata dalle Nazioni Unite, secondo molti esperti il numero reale si aggirerebbe intorno ai 500.000).
120.000 sono le bambine soldato che, oltre a combattere, sono usate come schiave sessuali nonostante la loro giovanissima età.
100.000 bambini soldato solo in Africa ma il fenomeno è trasversale e tocca anche zone come il Sud America, il Sud Est Asiatico e il Medio Oriente.
30 i conflitti sparsi per il globo in cui l’utilizzo dei bambini soldato è diventata una triste consuetudine.

Questi sono solo alcuni dei dati e delle cifre emersi nell’incontro con Giuseppe Carrisi, giornalista RAI, invitato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione alla proiezione del documentario “Kidogo – un bambino soldato”. Presentato in anteprima mondiale al Giffoni Film Festival dello scorso anno, il documentario ricostruisce la vera storia di John Baptist Onama, un bambino soldato nell’Uganda degli anni ottanta dilaniata dalla guerra civile. La sua storia personale si intreccia con le testimonianze di altri bambini e bambine che, ancora oggi, vivono lo stesso dramma in diversi paesi del continente africano. Il racconto prosegue analizzando le cause e i motivi che sono alla base di questo fenomeno. Già le cause …

Perché esistono i bambini soldato?

La storia ci insegna che, negli ultimi 20 anni, il modo di fare la guerra in Africa è radicalmente cambiato. Sono quasi del tutto spariti i conflitti fra stati e si è assistito ad una crescente proliferazione di guerre “intra statali” che hanno come teatro le numerose nazioni fallite: entità statali al collasso, incapaci di mantenere il controllo sul proprio territorio. Questo tipo di conflitti, che molto spesso vengono presentati dai media come piccoli scontri etnici o religiosi, hanno la caratteristica di durare per decine di anni e di essere alimentati da multinazionali e paesi occidentali. Il motivo è facilmente intuibile: il caos sociale favorisce lo sfruttamento indiscriminato delle risorse strategiche di cui l’Africa è ricca. In contesti come questi, quindi, entrambi le parti (governativi e ribelli) hanno bisogno di un costante ricambio di uomini … anche quando questi non sono ancora uomini! Un altro fattore che ha portato la crescita del fenomeno dei bambini soldato è la proliferazione indiscriminata di armi leggere sui campi di battaglia di tutto il mondo. Si stima che ci siano in circolazione 650 milioni di armi leggere (pistole, fucili d’assalto, lanciagranate) di cui 130 milioni solo in Africa Subsahariana. Le armi leggere hanno due caratteristiche fondamentali: sono molto economiche e sono di così facile utilizzo e manutenzione che anche un bambino è in grado di maneggiarla facilmente . Basta solo insegnarli a premere il grilletto …

Reclutamento e Addestramento

I bambini, dai 4 anni in su, sono più economici e facilmente addestrabili degli adulti. Solo una minima parte di loro si arruola volontariamente (per povertà o solo per avere una chance di sopravivenza in più rispetto a chi non imbraccia un fucile), la maggior parte viene rapita dalle proprie famiglie durante dei raid compiuti nei villaggi da miliziani armati. Portati nel “bush” africano, vengono privati del cibo e imprigionati in vere e proprie gabbie per incattivirli. Quelli che riescono a superare questa prima “selezione” sono destinati all’addestramento militare vero e proprio. I bambini imparano quindi a smontare, rimontare e ad azionare le armi da fuoco, a maneggiare il machete e vengono infine sottoposti al “battesimo del fuoco”: trasportati nei villaggi di origine sono costretti ad uccidere amici e parenti in modo da spezzare ogni legame affettivo rimasto. All’inizio, per molti, sembra un gioco ma con il passare del tempo le continue violenze e atrocità iniziano a logorare le loro giovani menti. Per evitare quindi che sfuggano al controllo molto spesso i comandanti drogano i bambini utilizzando marijuana o la polvere da sparo che ha l’effetto di un allucinogeno e da l’impressione di essere immuni al freddo, alla fame e alle pallottole nemiche.

“Essere bambini in queste realtà significa essere bambini soldato. Non ci sono alternative” – John Baptist Onama
Continua …


Childhood stolen: the tragedy of the child soldiers


Child soldiers in the world are 300.000 (but is only a minimum assessment published by the United Nations: according to many experts the real number is estimated around 500.000).
120.000 are the girls soldier. In addition to combat, they are used as sex slaves despite their young age.
Only in Africa there are 100.000 child soldiers, but there are many other areas of the world involved; such as South America, South East Asia and the Middle East.
In 30 conflicts around the globe the use of child soldiers has become a routine.

These are just some data emerged during the meeting with Giuseppe Carrisi, RAI journalist, invited by the Faculty of Sciences of Communication to the viewing of the documentary "Kidogo - a child soldier”. Presented in world premiere at the Giffoni Film Festival last year, the documentary reenact the true story of John Baptist Onama, child soldier in 1980’s Uganda civil war.
His personal history is intertwined with the testimony of other children and girls that, still today, living the same drama in different countries of the African continent. The story continues analysing causes and reasons of this phenomenon. The causes, right…

Why child soldiers exists?

History teaches that, in the last 20 years, the way to make war in Africa radically changed. The conflicts between states are almost completely disappeared, in view of increasing proliferation of wars "intra state". These conflicts emerge in the “failed nations”: to be more precise, it happens in collapsing States , that are unable to maintain control over its territory. These conflicts, which are often presented by media as less important ethnic or religious clashes, persists for decades and receives funds by multinationals and western countries. And it’s simple to imagine the reason why: social chaos support the exploitation of strategic raw material, the richness of Africa. In this situation, therefore, Govern and rebels need a constant replacement of men … even when they aren't men yet! Another factor that has led the growth of the phenomenon of child soldiers is the proliferation of light weapons in every battlefield of the world. It ‘s estimated that all over the world there are 650 million small weapons (guns, rifles, grenade launchers), in wich 130 million are only in sub-Saharan Africa. Small weapons have two fundamental characteristics: the cheapness and the easiness to use. Even a child could handle one easily. You only need to teach them how to press the trigger...

Conscription and military training.

Children from 4 years are cheaper and more drillable than adults. Only few of them decide to enlist voluntarily (for poverty or just to have one more chance to survive compared to ones who doesn’t choose to combat). Most of them are kidnapped by armed militia from their families, during raids in villages. Then, thay are taken to the African "bush" , deprived of food and imprisoned. The ones who pass this first selection are destined to the real drill. Kids learn how to use weapons and machete. Then, they are finally subjected to the "baptism of fire": transported in the villages in which they were born they are forced to kill friends and relatives in order to break each bond remained. At the beginning, for many of them it seems a game; but with the passage of time, violence and atrocities begin to knacker out their young minds. To avoid the possibility that someone could run away, leaders force young soldiers to take drugs like marijuana or gunpowder (which has an hallucinogenic effect). They feel as if they’re let off cold, hunger and the enemy’s fire.

"Be children in these reality means to be child soldiers. There aren’t alternatives "– John Baptist Onama.